Mantova Capitale Italiana 2016 della Cultura
Carissimi Soci,
abbiamo preparato grazie alla competenza e disponibilità dell’amico Lorenzo Ferretti Garsi uno splendido programma per una gita a Mantova guidati dallo stesso Lorenzo e da Italo Scaietta, rotariano, punto di riferimento per la cultura mantovana, Presidente degli Amici di Palazzo Te e della Società della Musica, attivo nel Fai, nel teatro ed in fondazioni varie.
IL COSTO COMPLESSIVO DELLA GITA E’ DI EURO 70,00, COMPRENSIVO DI TRASPORTO, PRANZO ED INGRESSO A PALAZZO DUCALE E TEATRO BIBIENA
PROGRAMMA GITA DEL 13 MARZO 2016
Ore 8,30 partenza dal Piazzale antistante il Tribunale di Reggio Emilia
Ore 9,30 arrivo a Mantova
Ore 10,00
Palazzo Ducale di Mantova
La prima visita è dedicata al Castello di San Giorgio ed alla Collezione Freddi. Da piazza Castello si accede, attraverso l’esedra, al maniero eretto alla fine del XIV secolo dal capitano Francesco I, trasformato da Ludovico I in abitazione marchionale. Salita la scala elicoidale detta dei Cavalli, attraverso la Sala degli Affreschi, dove si trovava la preziosa biblioteca dei Gonzaga, si entra nella straordinaria Camera Picta o degli Sposi, affrescata dal 1465 al 1474 da Andrea Mantegna. Il percorso prosegue nelle tre stanze dei Soli, di Mezzo e delle Cappe che ospitano, come la Sala degli Stemmi, la prestigiosa collezione di opere e oggetti riferiti alla cultura gonzaghesca raccolti dall’imprenditore mantovano Romano Freddi.
Il nuovo allestimento degli ambienti del Castello viene ulteriormente valorizzato dall’esposizione di 100 straordinari pezzi della collezione, nota a livello internazionale, dell’imprenditore mantovano Romano Freddi, di cui 85 concessi in comodato d’uso al Palazzo Ducale di Mantova.
Si tratta di un patrimonio che concerne in gran parte l’eredità delle collezioni gonzaghesche, costituito da dipinti, bronzetti, maioliche, armi, arredi e manufatti che raccontano la poliedrica cultura della corte mantovana, magnificente anche negli aspetti più quotidiani della vita di corte. Sono beni recuperati con grande caparbietà, durante tutta la sua esistenza, dal collezionista mantovano, omogenei e pertinenti alle stanze del Castello che contribuiscono ad arricchire.
Scesi dal piano nobile ci si può affacciare sul Cortile del Castello progettato in forme rinascimentali da Luca Fancelli alla metà del sec. XV.
Corte Vecchia
E’ il nucleo più antico del Palazzo Ducale, abitato prima dai Bonacolsi e dal 1328 dalla famiglia Gonzaga che ne fa la propria residenza sino al 1459, quando il marchese Ludovico Gonzaga si trasferisce in Castello.
La visita include il corridoio del Capitano, l’Appartamento detto di Guastalla, la Sala dei Principi o del Pisanello, la Sala dei Papi, le due salette dell’Alcova, la Galleria Nuova da cui si accede alla Domus Nova eretta a partire dal 1480 dal duca Federico I, trasformata poi da Vincenzo I. Questi ambienti comprendono la Sala degli Arcieri, la Galleria degli Specchi, l’Appartamento ducale, il Corridoio dei Mori. Da qui attraverso la loggetta di S. Barbara, la Saletta dei Mori e di Falconi si accede all’Appartamento di Guglielmo, composto dalla Sala dello Zodiaco, dal Refettorio o Sala dei Fiumi che si affaccia sullo spettacolare Giardino Pensile e dall’Appartamento degli Arazzi trasformato nel Settecento per ospitare i nove arazzi tessuti su cartoni di Raffaello con scene tratte dagli Atti degli Apostoli. Scesi dallo scalone, attraverso l’antico Cortile di Santa Croce si giunge all’Appartamento di Isabella d’Este composto da un’ala pubblica e da una privata dove hanno sede lo Studiolo e la Grotta per concludere la visita nel giardino privato della marchesa estense.
Ore 13,00
Pranzo al Ristorante ‘La cucina’ Il locale, in un palazzo storico del centro di Mantova, ha ospitato in passato prima una cartoleria e in seguito un negozio di abiti. Partire nella progettazione di un ristorante da un negozio di abiti ha creato certamente moltissime difficoltà ma ci ha anche lasciato il massimo grado di libertà nel definire gli spazi essendo obbligati a doverli costruire da zero. Tra l’altro il progetto nasce come espansione di un laboratorio gastronomico, anche per questo motivo La Cucina è sicuramente un ristorante non convenzionale. Nel concepirlo è stato considerato sia il momento storico che il panorama culinario attuale dove, a nostro avviso, si sente forte il desiderio di tornare alle origini e dove cibi semplici ma preparati con estrema cura sono sempre più apprezzati.
Ore 15,00
Teatro Scientifico o detto Bibiena.
Costruito tra il 1767 e il 1769, il gioiello settecentesco della città fu progettato dal parmense Antonio Galli Bibiena su commissione del rettore dell’Accademia dei Timidi, conte Carlo Ottavio di Colloredo, con la finalità di ospitare principalmente adunanze scientifiche, ma aperto anche a recite e concerti.
Il teatro, non più a gradinata come quelli rinascimentali, presenta una pianta a forma di campana ed è disposto su più ordini di palchetti lignei, secondo il genere di struttura inventato nel Seicento e che ormai imperava.
Con vivacità prodigiosa pari alle risorse dell’estro, l’architetto Bibiena adempì in soli due anni all’obbligo che nel 1767 aveva contratto coi Timidi: ideò lo speciale teatro, ne diresse i lavori di fabbrica ed infine, con abilità di pittore oltre che di architetto, affrescò personalmente gli interni dei numerosi palchetti con figurazioni monocrome, anch’esse documento prezioso dell’attività artistica dell’insigne maestro. La classica facciata fu invece realizzata da Giuseppe Piermarini da cui trae il nome il salone posto al primo piano del teatro.
Lo “scientifico”, finito di tutto punto, il 3 dicembre 1769 poteva essere ufficialmente inaugurato: risultava essere un gioiello squisito per gli equilibri fra movimento ed eleganza e una delle formulazioni architettoniche più significative del tardo Settecento europeo. Poco più di un mese dopo l’inaugurazione, il 16 gennaio 1770 il giovinetto Wolfgang Amadeus Mozart, appena quattordicenne, giunto a Mantova nel giro della sua prima tournée italiana, consacrava l’incipiente vita del leggiadro teatro “scientifico” dandovi insieme al padre Leopold un memorabile concerto.
Tuttora il teatro viene utilizzato per ospitare rassegne musicali, concerti e convegni di alto livello.
Ore 16,15
Il percorso prevede una breve passeggiata verso la Basilica Concattedrale di Sant’Andrea, la più grande chiesa di Mantova. Opera fondamentale di L. B. Alberti nello sviluppo dell’architettura rinascimentale, venne completata molti anni dopo la morte dell’architetto, con modalità non sempre conformi ai progetti originali. Edificata nel Medioevo in luogo di un monastero Benedettino (i cui unici resti sono il campanile gotico e un lato del chiostro), l’edificio venne ricostruito a partire dal 1472, su progetto di Alberti, commissionato dal signore di Mantova, Ludovico Gonzaga (e dal figlio Francesco, cardinale) che voleva farne un simbolo del proprio potere sulla città e del prestigio della casata. Lo scopo della nuova costruzione era quello di accogliere i pellegrini che giungevano durante la festa dell’Ascensione durante la quale veniva venerata una fiala contenente quello che si ritiene il ‘Preziosissimo Sangue di Cristo’ portato a Mantova, secondo la tradizione, dal centurione Longino. La reliquia, molto venerata a partire dal Medioevo ma soprattutto nel XV secolo, e portata in processione per le vie della città il Venerdì Santo, è oggi conservata proprio nei Sacri Vasi custoditi all’interno dell’altare situato nella cripta della basilica. I lavori furono interrotti intorno al 1494 e ripresero solo nel 1530. La cupola fu aggiunta nel 1732 da Filippo Juvarra, che si ispirò a quella borrominiana della Basilica di Sant’Andrea delle Fratte. La prima Cappella sul lato sinistro ospita la tomba del grande pittore Andrea Mantegna che morì a Mantova nel 1506.
Ore 17,30 Conclusione della visita e partenza per Reggio Emilia
LE PRENOTAZIONI DOVRANNO ESSERE EFFETTUATE DIRETTAMENTE ALLA SEGRETERIA DEL CLUB ENTRO E NON OLTRE IL 29 FEBBRAIO P.V.