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ESSERE CAVALIERE

Il significato storico e attuale spiegato dal Conte Franco Santellocco

“Il nostro Club accoglie due Cavalieri del Sovrano Ordine di Malta, nove Cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, dodici insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e un Cavaliere del Lavoro”.
Questa la premessa con cui il presidente del Rotary Club Reggio Emilia, Riccardo Zucco, ha aperto l’incontro con il Conte Franco Santellocco, Socio onorario del Club, intervenuto giovedì 31 marzo scorso all’incontro, ospitato al C.E.R.E. (Circolo Equitazione Reggio Emilia), per parlare de “La figura del Cavaliere, sua evoluzione ed attualità”.

Lunga e meritevole la carriera professionale del Conte Santellocco, riconosciuta a livello internazionale, a cui ha unito un’intensa attività volontaria di sostegno e aiuto a bambini malati e adulti in difficoltà in Italia e all’estero. Benefattore della Rotary Foundation, ha ricevuto moltissimi riconoscimenti per il suo impegno socio-culturale ed umanitario: Targa d’Argento Onore al Merito della Regione Abruzzo, Accademico e Medaglia d’Oro della Accademia del Mediterraneo, presidente onorario del Club d’Hommes d’Affaires algéro-italiens, senatore dell’Istituto del Sacro Romano Impero-Firenze, membro del Sovrano Militare Ordine di Malta, ha ricevuto le onorificenze di Ufficiale, Commendatore, Grande Ufficiale, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, di Grande Ufficiale dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana e la Stella al Merito del Lavoro.

Affascinante e suggestiva la sua dotta relazione sui numerosi Ordini cavallereschi, spiegati nei tratti valoriali dalle origini ai giorni nostri, secondo la classificazione di ordini ereditari, militari, onorari e religiosi. Assonanze, similitudini, storie, in un confine sottile tra mito e leggenda le cui origini non sono sempre note, ma la cui finalità – il bene comune – unisce tutti.
Franco Santellocco ha quindi ricordato le parole di Papa Francesco – pronunciate in occasione dell’apertura della Porta Santa nella Cattedrale di Bangui durante il viaggio apostolico in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana, nel novembre dello scorso anno, durante la Santa Messa della Prima Domenica di Avvento – che rendono meglio di ogni altra spiegazione il senso e l’essenza della chiamata ad essere Cavalieri ancora oggi:
“Noi, cristiani, siamo chiamati ad essere nel mondo gli artigiani di una pace fondata sulla giustizia. Questa convinzione dà al credente serenità, coraggio e la forza di perseverare nel bene di fronte alle peggiori avversità. Anche quando le forze del male si scatenano, i cristiani devono rispondere all’appello, a testa alta, pronti a resistere in questa battaglia in cui Dio avrà l’ultima parola. E questa parola sarà d’amore e di pace!”.
L’incontro si è concluso con una frugale cerimonia di festeggiamento del 67° compleanno del nostro Club nato il 25 marzo del 1949.
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