“Io penso che con il nostro fare e agire, dobbiamo suscitare emozione, perché è questo sentimento che rappresenta il motore dell’azione rotariana” Non è un discorso complesso, che tocca piani retorici a volte effimeri. Ma una frase forte e schietta che colpisce e contiene l’essenza di ciò in cui crede il Governatore Alberto Azzolini: il potere dell’emozione, appunto, quella che ha trasmesso insieme all’entusiasmo a tutti i presenti, ed ha permeato tutto l’incontro del 28 settembre, al Tecnopolo di Modena, che ha ospitato il SINS SEFF, seminario di istruzione dedicato ai nuovi soci e all’effettivo.
La sala era con oltre 270 presenti, che hanno aderito all’evento a testimonianza dell’interesse per i temi approfonditi, fondamentali per la formazione e l’integrazione all’interno dell’organizzazione Rotariana.
In apertura l’onore alle bandiere e a seguire il benvenuto da parte del Governatore Alberto Azzolini che ha voluto sottolineare come i valori rotariani debbano guidare il nostro agire e spingerci all’azione, con entusiasmo, trasmettendo emozioni ; quelle stesse emozioni che sono state il filo conduttore nelle relazioni della giornata.
Azzolini, con orgoglio, ha poi raccontato ai presenti il recente intervento in Romagna in soccorso delle popolazioni alluvionate; un aiuto immediato ed efficiente grazie alla rete Rotariana che ha reso possibile reperire in tempi brevissimi quanto necessitava al territorio e grazie a una collaudata organizzazione, far fronte in modo tempestivo, alle tante e svariate richieste.
Nei saluti iniziali il DGE Guido Abbate, ha ricordato l’importanza della formazione sempre e per tutti, il DGN Eugenio Boni, ha posto l’accento sulla fierezza e l’orgoglio di essere Rotariani.
Il Magnifico rettore dell’ateneo modenese Carlo Adolfo Porro, socio del Rc Modena ha sottolineato come l’università e il Rotary abbiano una mission comune: comprendere e rispondere alle necessità del territorio; infine il presidente del Rotary Club Modena, Riccardo Padovani, ha ricordato che obiettivi e valori non possono prescindere dall’amicizia, stimolo e fonte di sempre nuove idee per fare service che rispondano veramente alle necessità del territorio, con progetti che non “ siano solo da fare, ma da vivere”
Ancora i valori sono stati al centro del dialogo “virtuale” che ha visto il DG Alberto Azzolini, l’Rd del Rotaract Carlotta Sofia Carniato, e Sofia Guerzoni Rd Interact, rispondere a domande sul tema “come interpretiamo i valori del nostro Rotary”; cosa si aspettano i giovani rotaractiani dal Rotary? Tutti e tre hanno sottolineato che l’amicizia è il valore da avere sempre alla base, necessaria per fare service che generino emozioni e sorrisi, per creare la “pace attiva” di cui parla la presidente internazionale Stephanie Urchick.
Emozioni nel servire che coinvolgono e sono coinvolgenti, sono state al centro delle argomentazioni di Claudio Widmann, socio del RC Ravenna e psicoterapeuta. Perché mi faccio coinvolgere? Quali motivazioni mi muovono? Per creare legami, perché mi metto nei panni di, per mettere a frutto competenze e leadership, per fare concretamente la differenza, sono alcune delle risposte emerse dalla conversazione.
Massimo Ballotta, coordinatore della zona 14, ha analizzato le ragioni che hanno spinto tanti a farsi soci; non solo il senso di appartenenza, che da solo può motivare un nuovo socio ad entrare, ma difficilmente lo porta a essere un socio attivo. Se invece lo mettiamo in condizione di vivere appieno le situazioni, emozionarsi, raccontare e ascoltare le storie di chi fa e di chi riceve service, riusciremo a trasmettere una vision valoriale, essere attrattivi ed evolutivi. Occorre lavorare sui valori alla base per mantenerli attuali e non da ultimo avere leadership, essere mossi da un senso di restituzione per ciò che abbiamo ricevuto.
A seguire sono intervenuti alcuni nuovi soci che hanno raccontato la loro esperienza e le loro emozioni; accanto a temi tradizionali quali provenire da famiglie rotariane, aver condiviso belle esperienze Rotaractiane, sono emersi aspetti quali la voglia di impegnarsi per fare veramente la differenza, creare progetti che mettano sul campo le proprie competenze, fare una rete che si basi su valori e amicizia per fare la differenza e produrre cambiamenti duraturi.
Dopo il coffee break, Ballotta ha analizzato il perché ogni anno tanti soci entrano e tanti escono. Il cambiamento deve partire dai club; i soci lasciano il Rotary il club perchè ha disatteso le loro aspettative, non riuscendo a coinvolgerli; dobbiamo imparare a raccontarci con emozione ma soprattutto ascoltare i soci per creare rete. Così allora nasceranno service efficaci e di successo che ci faranno vivere con passione il Rotary.
Il PDG Stefano Spagna Musso, presidente della commissione effettivo, ha riportato i numeri e l’andamento delle affiliazioni divise per genere e fascia di età; abbassare l’età media, favorire l’ingresso di più donne e la creazione di nuovi club con finalità in linea con le esigenze dei nuovi soci, sono alcune delle conclusioni tratte dall’analisi dei dati. Occorre innovare tenendo alla base i valori e le esperienze che hanno guidato fino ad oggi il sodalizio, per continuare a essere attrattivi, soprattutto per i più giovani che chiedono di essere ascoltati e più coinvolti.
La chiusura della giornata è stata affidata al presidente del RC Muratori, Alberto Levi, che ha ringraziato tutti i presenti, sottolineando come il seminario di Modena debba generare una rete di soci solida e coesa. Con eventi formativi così partecipati, tutti i soci, nuovi e non potranno crescere e arricchirsi anche a livello personale.
ROBERTA ROVENTINI E MARIA GRAZIA PALMIERI
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