Che farò quando tutto questo finisce? Come posso valorizzare l’esperienza fatta in anni di competizioni? Cosa ho imparato essendo atleta? Chi può aiutarmi a ripartire da capo?. Sono temi delicati di cui poco si parla, ma che interessano migliaia di giovani sportivi italiani. Ad un certo punto della carriera arriva quel momento fatidico di “appendere le scarpette al chiodo” ed una parte della propria identità cessa di colpo. Chi può coadiuvare gli sportivi a superare questo momento di passaggio, a farlo diventare un nuovo inizio? Le Società Sportive, gli Enti Nazionali, l’Arma dei Carabinieri o la Guardia di Finanza? Ognuno di questi soggetti citati può essere di supporto, ma la capacità di reinventarsi, rimanendo anche nell’ambito sportivo, è sicuramente un fattore di protezione, che coincide probabilmente anche con la capacità di darsi nuovi obiettivi. Se ne è parlato il 12 settembre scorso in un incontro organizzato dal Rotary di Reggio Emilia, dal Rotary Reggio Emilia Terra di Matilde e dal Panathlon di Reggio Emilia.
Tanti gli ospiti e le personalità del mondo sportivo reggiano e nazionale che, moderati dal giornalista rotariano Pierpaolo Zucchetti, hanno voluto portare la propria testimonianza sul tema. Dopo i saluti di rito, la serata è proseguita con la proiezione di un filmato, che ha presentato giovani sportivi reggiani in grande spolvero come Niccolò Melli, Judi Ecke, Emanuele Calvi di Coenzo e si è concluso con le emozionanti immagini della fantastica medaglia d’oro conquis tata alle Olimpiadi di Atene da Stefano Baldini. Ed è stato proprio lui, incalzato dal moderatore, a rompere il ghiaccio raccontando la sua esperienza di successo e soffermandosi sull’importanza dell’educazione familiare sempre fondamentale nella testa degli atleti prima, durante e dopo l’attività agonistica. E’ intervenuto poi l’amministratore delegato della Pallacanestro Reggiana Alessandro Dalla Salda, miglior dirigente della serie A di basket nella passata stagione, che ha sottolineato l’importanza del lavoro delle società sportive con i giovani, ribadendo che la famiglia è comunque un fattore importante nella crescita di un atleta. L’allenatore della Pallacanestro Reggiana Massimiliano Menetti ha invece sottolineato il fatto che spesso capita che lo sportivo che termina l’attività non accetta di assumere ruoli all’interno delle società, perché da lui considerati troppo “bassi”, ma l’umiltà è il primo fattore per poter “riciclarsi” in questo mondo”. Presente al Circolo Tennis Reggio Emilia anche la dott.ssa Isabella Croce, psicologa dello sport e consulente della FIGC, che ha spiegato quanto oggi sia importante per gli sportivi durante e dopo la carriera un supporto psicologico e motivazionale.
Oltre al carattere della persona, le famiglie e le società sportive, un gran servizio alla collettività agonistica viene da sempre fornito dalle Forze dell’Ordine e Militari. Il Colonnello Paolo Zito, comandante dei Carabinieri di Reggio Emilia ed ex comandante del Centro Sportivo dei Carabinieri, ha rammentato alla platea la grande possibilità che viene offerta ai giovani sportivi di categorie olimpiche dalle Forze dell’Ordine, che non solo sostengono gli atleti durante la carriera, ma gli garantiscono il futuro all’interno del Corpo. Doriano Corghi, delegato del Coni Provinciale, ha poi evidenziato gli enormi sforzi che si stanno facendo a supporto di chi chiude la carriera, ma ha ricordato a tutti che l’importante è il punto di partenza, la base, le scuole, le società sportive, le famiglie. Così come ha sottolineato Ivano Vacondio ex atleta e allenatore di numerose squadre calcistiche, convinto più che mai che sia fondamentale costruire qualcosa partendo dall’educazione sportiva e di vita che diamo ai nostri giovani. E’ intervenuto anche Andrea Giaconi, detentore per ben 10 anni del record italiano sui 110 ostacoli, atleta delle Fiamme Gialle, che da poco ha finito la carriera e ne ha iniziata una nuova da Finanziere con molta umiltà ed entusiasmo. Non sono mancati interventi dell’Assessore allo Sport Mauro del Bue, del Presidente della Federazione Italiana Ciclismo di Reggio Emilia Ivano Prandi e di Enrico Prandi, grande uomo di sport ed ex numero uno del Panathlon Internazionale, che ha ricordato a tutti che non esistono solo esempi positivi come quelli presentati in serata, ma c’è tantissimo ancora da fare e tantissime situazioni difficili da affrontare insieme. La serata è voluta essere uno spunto, una finestra su un argomento che poco si conosce, ma molto importante per chi oggi affronta l’attività sportiva a livello agonistico.
Fonte: Rotary Club Reggio Emilia Terra di Matilde