In una serata Interclub, l’architetto Guido Canali e l’ingegner Francesco Canali che con lui collabora nel noto studio di Parma ci hanno illustrato alcune delle loro ultime realizzazioni museali. L’architetto Canali non ha bisogno di presentazioni perché è sicuramente noto come uno dei protagonisti dell’architettura italiana del secondo novecento. Famosissime sono le sue realizzazioni museali e prime fra tutte proprio le tre che ha illustrato: il Palazzo della Pilotta di Parma, il complesso di Santa Maria alla Scala di Siena ed il Museo dell’Opera del Duomo di Milano.
Il riuso del Palazzo della Pilotta, che con la sua mole e la sua grande estensione caratterizza indiscutibilmente il cuore della città, era considerato prioritario da tutti. Oggi buona parte del palazzo ospita la Pinacoteca Nazionale. La scelta, anzi l’intuizione, di iniziare il percorso dal Teatro Farnese già stupisce ed affascina il visitatore che non può che rimanere colpito da questa straordinaria struttura pur se così gravemente danneggiata dagli eventi bellici. Passando a Siena il contesto e quindi di conseguenza anche l’intervento sono completamente diversi. Molte sono in questo caso le testimonianze dei secoli passati, dagli affreschi del grande salone già dormitorio dell’ospedale ai lacerti architettonici degli edifici che via sono stati incamerati dal fagocitante complesso ospedaliero. Ancora diverso è il caso di Milano dove i tanti e straordinari tesori del Duomo trovano sistemazione in un percorso in ambienti per lo più anonimi del piano terreno del vicino Palazzo Reale. Fortissima è qui la connotazione del progetto di allestimento che appunto con colpi di scena, dall’infilata dei grotteschi e mostruosi doccioni gotici alla sistemazione per così dire “ libraria “ delle centinaia di prototipi in gesso delle statue da realizzare per le facciate che sono state sistemate come esposte in una grande libreria da pavimento a soffitto, sopperisce alla mancanza di caratterizzazione dei locali. L’incontro si è poi chiuso con un accenno sulla nuova sistemazione museale di Pontremoli dove a breve si potranno ammirare le misteriose ed enigmatiche steli antropomorfe della Lunigiana che i progettisti ci hanno promesso che ci presenteranno personalmente in anteprima.
Il testo completo lo si può trovare nel bollettino e si ringrazia per la preziosa collaborazione
ARCH. LORENZO FERRETTI GARSI
Capo Delegazione Fai di Reggio Emilia